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Alcol: In Italia si beve meno vino. Tra i giovani aumenta l’utilizzo dei super alcolici

Botte per vino

SECONDO L’ULTIMA INDAGINE ISTAT, “USO E ABUSO DI ALCOL IN ITALIA” AUMENTA IL CONSUMO DI ALCOL FUORI DAI PASTI.

L’indagine dell’Istat sul consumo dell’alcol in Italia, rivela che dal 2001 al 2011 il numero di consumatori giornalieri di bevande alcoliche è diminuito del 18,4%, specialmente tra le donne (-25,7%). Nel 2011 il 66,9% della popolazione di 14 anni e più ha consumato almeno una bevanda alcolica nell’anno. Tale quota è stabile rispetto all’anno precedente e in diminuzione rispetto a 10 anni prima (72%).
Aumenta la quota di quanti dichiarano di bere alcolici fuori dai pasti (dal 24,9% nel 2001 al 27,7% nel 2011) e di chi ne consuma occasionalmente (dal 37,1% nel 2001 al 40,3% nel 2011).

In base all’indagine dell’Istat la tendenza è chiara gli italiani bevono di meno ma sempre più fuori dai pasti. Cambia il tipo di bevande consumate. Diminuisce la quota di chi consuma solo vino birra e rimane invariata quella di chi consuma anche aperitivi alcoliciamari superalcolici.
Ma anche se diminuisce il numero di chi ogni giorno beve alcol quello che desta preoccupazione è l’aumento del consumo tra i giovanissimi (i ragazzi tra i 14-17 anni). La quota di 14-17enni che consuma alcol fuori pasto passa dal 15,5% del 2001 al 18,8% del 2011.

Nel 2011 ha consumato almeno una bevanda alcolica nell’anno il 65% della popolazione di 11 anni e più. Beve vino il 53,3%, birra il 46,2% e aperitivi alcolici, amari, superalcolici o liquori il 40,6%; beve vino tutti i giorni il 23,6% e birra il 4,5%.

Anche se nel complesso, come ha sottolineato dall’Istat, i comportamenti a rischio nel consumo di alcol (consumo giornaliero non moderato, binge drinking, consumo di alcol da parte dei ragazzi di 11-15 anni) sono diminuiti, bisogna essere molto chiari nella loro condanna. Questa quota è diminuita principalmente per la riduzione nell’abitudine al binge drinking, che passa dall’8,3% al 7,5%. Il binge drinking è è l’assunzione di 5 o più bevande alcoliche nel medesimo intervallo di tempo, più o meno breve. In questa definizione non è importante il tipo di sostanza che viene ingerita né l’eventuale dipendenza alcolica: lo scopo principale di queste “abbuffate alcoliche” è l’ubriacatura immediata nonché la perdita di controllo. Spesso si associa al compimento di un reato, a volte è assunto come moda giovanile.
La pericolosità di questa pratica non è dovuta solo alla enorme quantità di alcol ingerità ma anche alle modalità di ingestione, questa non può che amplificare l’impatto dell’alcool sulle capacità cognitive e sulla salute sia fisica che mentale

Il vino è la bevanda alcolica più diffusa sia per le donne che per gli uomini, seguito dalla birra e da altri alcolici. Bisogna bere cercando di capire cosa si sta bevendo, il vino è da considerarsi un elemento primario della dieta mediterranea, l’importatante è diffondere la cultura del bere bene e consapevolmente.

Dati: IstatCrediti foto

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