MI CHIAMO PIETRO LILLIU, SONO UN GIOVANE AGRICOLTORE E HO SCELTO DI VIVERE L’AGRICOLTURA IN ARMONIA CON LA NATURA NEL PIÙ PROFONDO SENSO DEL TERMINE.
Tanto per iniziare ho la fortuna di vivere in una delle zone più incontaminate della Sardegna (la Marmilla), con terreni fertili e generosi che mi forniscono tutto il necessario per il fabbisogno alimentare mio e di tutta la mia famiglia. Si tratta di terreni argillosi e calcarei ricchi di sostanza organica che permettono lo sviluppo della vita di innumerevoli specie di piante.
Nel mio caso la maggior parte dei terreni della mia azienda é coltivata a vigna, dalla quale raccolgo l’uva che io stesso trasformo nel famoso “nettare degli dei” chiamato Vino.
Come ho scritto precedentemente i terreni di cui dispongo sono particolari, basta pensare che riesco a produrre qualunque ortaggio o pianta da frutta, senza l’ ausilio di irrigazione o fertirrigazione.
E’ sufficente lavorare il terreno nello strato superficiale praticando un’attenta sminiaturizzazione per consentire alle risorse idriche, accumulate durante le pioggie invernali e primaverili, di tenere in vita le piante durante la stagione asciutta. Lo strato di terreno asciutto e lavorato non permette al sole e al vento di asciugare l’ umidità del sottosuolo dando luogo a un contrasto tra il verde della vegetazione e il terreno in apparenza arido.
Una delle cose più belle e importanti é che con questo sistema “all’asciutto” le sostanze del terreno sono molto più concentrate e il frutto che ne deriva ha un gusto molto più intenso e buono dei classici prodotti che vengono dall’ agricoltura industrializzata.
Gli agricoltori alterano il normale equilibrio della natura ogni volta che impiantano una coltura… proprio così, in natura esiste un equilibrio perfetto in cui tutte le piante coesistono tra loro (biodiversità) e hanno col terreno un rapporto di scambio nel quale la pianta prende le sostanze dalla terra, ma a sua volta le restituisce con le foglie, i rami secchi o la morte della pianta stessa (nel caso di piante stagionali). Tutta la sostanza organica caduta sul terreno viene immediatamente aggredita da una flora batterica e enzimatica che traduce tutto in nutrimento per la pianta e così via…
Quindi, quando un agricoltore impianta solo una coltura come vite, olivo o grano, sta già facendo una forzatura. Come fare allora? Io in vigna lascio che la natura dia libero sfogo alla vita lasciando crescere ogni tipo di erba spontanea, non pratico diserbanti, ma semino delle leguminose come il favino capaci di fissare l’azoto nel terreno con le radici e a sua volta grande fornitore di sostanza organica da macinare sul terreno al momento del massimo sviluppo della pianta. Inoltre per ristabilire la capacità del terreno (compromessa dalla chimica usata a sproposito) di digerire la sostanza organica per nutrire le piante, spando sulla superfice del vigneto un concime organico a base enzimatica e batterica che traduce in cibo per la pianta tutta la massa di vegetazione e di sarmenti che macino sul terreno.
Il risultato finale é eccellente: le piante si nutrono molto meglio perché la natura le ha predisposte per questo tipo di sistema, si rafforzano e sono meno soggette alle malattie con un conseguente calo degli interventi curativi con i fitofarmaci e un frutto di grande qualità.