Parlare dei vini della cantina Gostolai significa parlare di storia e cultura di un territorio tra i più importanti e vocati della Sardegna.
Oliena, una delle tre sottozone del Cannonau, si erge ai piedi del Monte Corrasi, una delle tante meraviglie della Sardegna. Il suo Nepente è da decenni simbolo di un amore per la vite, di chi la coltiva e ne produce quel nettare che tanto D’Annunzio decantò.
I vini oggetto della nostra degustazione, Sos usos de un ‘ia del 2008 e Sonazzos del 2010, sono due cannonau che mi piace definire “di altri tempi”.
Partiamo quindi con So usos de una ‘ia, Gli usi di un tempo. Il colore è un rosso rubino attenuato dall’invecchiamento, con dei riflessi che tendono al granato, limpido, di buona consistenza. Al naso è intenso, complesso e fine. I sentori sono quelli di frutti di bosco maturi, mora selvatica e carruba, ciliegia sottospirito, con un finale lungo che ci riporta alle passeggiate in campagna inebriate dal mirto e dal ginepro. Secco, piacevolmente caldo e morbido, contrappone nonostante gli anni una bella freschezza ed un tannino che dolcemente accarezza il palato. Un vino che ci colpisce per la sua eleganza e per il legame forte con il suo territorio.
Il Sonazzos, Campanacci, secondo vino in degustazione, non è da meno. Il suo colore è un rosso rubino tendente al granato, limpido e consistente. I profumi sono quelli della nostra terra, dalle more selvatiche al carrubo e mirto, leggermente speziato e balsamico nel finale. In bocca è deciso, elegante in tutte le sue sfaccettature; calore e morbidezza da una parte, freschezza e tannino elegante dall’altra. Un vino dal carattere forte, ma sapientemente domato dalle mani di chi lo produce.
I piatti in abbinamento con questi vini non possono che essere quelli del nostro territorio, culurgiones con sugo di cinchiale, capra arrosto, formaggi stagionati.
Mario Josto D’Ascanio – Wine Editor – Sommelier