Sarà convocato un tavolo per discutere collegialmente come declinare in delle misure i fondi anti Covid destinati alla viticoltura sarda per sostenere le gravi perdite del settore.
È il primo importante risultato ottenuto dai Consorzi vini della Sardegna, che per la prima ha riunito sotto un’unica voce dai nove Consorzi del vino sardo (Malvasia di Bosa, Vini di Sardegna, vini di Cagliari, Vermentino di Sardegna, Vermentino di Gallura, Alghero, Cannonau di Sardegna, Carignano del Sulcis, Terre di Romangia) che ieri hanno incontrato in Regione l’assessore regionale Giuseppe Fasolino.
La viticoltura è uno dei settori che più di tutti ha sofferto e sta soffrendo per l’emergenza Covid. Come emerso dal report di Coldiretti Sardegna le vendite del vino in Sardegna sono crollate del 70%, con punte del 100%, in quantità rispetto all’anno precedente (65% in valore) e con la previsione di ulteriori perdite del 65% nei prossimi mesi. Le perdite sono dovute principalmente alla chiusura dei principali mercati di riferimento del vino sardo come l’Horeca (47%) enoteche e wine bar (20%).
L’obiettivo dell’incontro è stato proprio quello di discutere dei provvedimenti che la Regione intende mettere in campo per questo settore.
La richiesta dei Consorzi, per voce di Alessandro Dettori, portavoce dei nove Consorzi, è stata quella di interventi immediati per alleviare le gravi perdite dovute alle minori vendite e agli alti costi sostenuti in questi mesi dalle cantine, che tanto in questi anni hanno investito portando il vino sardo a posizionarsi tra i vini di alta qualità. Tra le richieste quelle di mettere in campo diverse misure che possano andare incontro alle diverse esigenze sia territoriali che di mercato, e promuovere e valorizzare il vino sardo.
L’assessore Fasolino si è dimostrato attento e allo stesso tempo pragmatico, convocando immediatamente un tavolo del vino per venerdì prossimo per discutere collegialmente su come strutturare delle misure condivise per compensare le perdite e tutelare il grande patrimonio vitivinicolo sardo.