I riconoscimenti alle cantine della Sardegna
Le Chiocciole – Il simbolo assegnato a una cantina per il modo in cui interpreta i valori organolettici, territoriali e ambientali in sintonia con la filosofia di Slow Food
Cantina Sedilesu
Le Bottiglie – Assegnata ai produttori che esprimono un’ottima qualità per tutte le bottiglie presentate in degustazione
Audarya
Cantina Gungui
Fradiles
Olianas
Le Monete – Assegnata alle realtà che esprimono un buon rapporto qualità-prezzo in tutte le bottiglie prodotte
Cantina Castiadas
Cantina Gallura
La Lista dei Top Wines della Regione Sardegna
Cannonau di Sardegna Berteru 2020
Cantina Gungui – Vino Slow
Cannonau di Sardegna Capo Ferrato 2020
Cantina Castiadas – Vino quotidiano
Cannonau di Sardegna I Fiori 2020
Pala – Vino quotidiano
Cannonau di Sardegna Mamuthone 2019
Giuseppe Sedilesu – Vino Slow
Cannonau di Sardegna Thurcalesu 2019
Cantina Berritta – Vino Slow
Carignano del Sulcis Bricco delle Piane Riserva 2018
Cantina Calaseta
Carignano del Sulcis Is Arenas 2019
Sardus Pater
Carignano del Sulcis Nero Minera 2019
Enrico Esu – Vino Slow
Mandrolisai Sup. Angrais 2017
Fradiles – Vino Slow
Monica di Sardegna 2020
Audarya – Vino Quotidiano
Parisi 2019
I Garagisti di Sorgono
Perdixi 2019
Olianas – Vino Slow
Vermentino di Gallura Piras 2020
Cantina Gallura – Vino Quotidiano
Vermentino di Gallura Spèra 2020
Siddùra – Vino quotidiano
Vermentino di Gallura Sup Taerra 2020
Cantina Tani
Vernaccia di Oristano Flor 2016
Contini – Vino Slow
Vernaccia di Oristano Ris. 2010
Fratelli Serra – Vino Slow
L’introduzione da parte di Slow Food
I produttori e le produttrici della Sardegna continuano a reagire a questo difficile periodo storico: mettono in mostra il celebre carattere isolano fatto di combattività, testardaggine e forza di volontà. L’annata 2020 in degustazione ha dimostrato di possedere una qualità notevole, favorita anche da un inverno mite e da un clima meno variabile e meno soggetto a forti scossoni. Il millesimo avvantaggia in particolare i Vermentino, che raccontano fedelmente le diverse peculiarità espressive tra nord e sud, e ottengono valutazioni importanti.
La regione ce la sta mettendo tutta per emergere nel panorama italiano, e non solo. Notiamo con piacere uno sforzo maggiore per mettere sul mercato vini sempre più autentici e rappresentativi della propria zona. La particolarità dell’isola, ci piace sempre sottolinearlo, è quella di contenere al proprio interno differenti microregioni, ognuna caratterizzata da vitigni tipici esclusivamente di quella porzione di territorio.
Ne sono esempio il carignano nel Sulcis, il cagnulari nel Sassarese, il nasco e il nuragus nel Campidano, e naturalmente la vernaccia nell’Oristanese e la malvasia in Planargia. Un variopinto puzzle in cui i vitigni sono scelti e selezionati con cura in base ai terreni e al clima locali. A parte il cannonau e il vermentino che sono coltivati in tutta la regione, possiamo facilmente vedere come ogni vitigno autoctono abbia una sua zona d’elezione specifica, e assurga a portabandiera del proprio terroir. Nonostante ciò occorre ancora uno sforzo notevole, in quanto le Doc e le Docg sarde non sono ancora adeguatamente rappresentative e identificative.
Altra nota importante che caratterizza il movimento isolano è la nascita di realtà nuove, piccole e medie, realtà condotte da giovani vignaioli e vignaiole che ereditano appezzamenti di terra e scelgono di produrre vino di qualità. Agricoltori attenti, organizzati e appassionati: in Sardegna fare vino è sempre più una scelta e non un caso, né tantomeno un obbligo ereditato. I giovani investono sulla terra e lo fanno con passione e con volontà, informandosi, studiando e ampliando le proprie conoscenze. Ma lo fanno anche unendosi e collaborando tra loro, cercando di diventare attori importanti di questo settore.
Maggiori info su: www.slowfood.it/slowine/