A Urzulei in Sardegna in località “Baccu de Biladestu”, nell’area nota per la Codula esiste un esemplare millenario, unico nel suo genere, di Vitis Sylvestris, considerata la madre del 99% circa dei vitigni coltivati nel mondo.
Una monumentale pianta per via dell’eccezionale grandezza del ceppo basale (circa 135 cm) e per il numero elevato di tronchi che si biforcano dalla base per poi arrampicarsi lungo decine di metri in mezzo a tronchi di lecci e ontoni anch’essi pluricentenari.
Questo esemplare di Vitis sylvestris secondo i ricercatori avrebbe circa dieci secoli di vita, tale da renderla unica a livello scientifico. Come tutte le Vitis sylvestris non sono ermafrodita ma porta solo fiori di sesso maschile.
Nella zona circostante sono state rinvenute circa una sessantina di viti femmine o ermafrodite quindi già evolute. La zona di rinvenimento di queste viti è una zona impervia rivestita da principalmente da macchia Mediterranea con lecci, corbezzoli e philirrea a farla da padrona.
Un patrimonio unico da valorizzare e – come afferma Mario Fregoni, 86 anni, ex presidente dell’OIV, uno dei più importanti studiosi e luminari del settore – da proteggere con l’iscrizione alla lista dei patrimoni culturali dell’Unesco.
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