La bevanda più gettonata durante gli happy hour pare sia lo spritz. Diverse sono le classifiche apparse sul web che ne danno conferma e vedono il vino relegato, purtroppo, al secondo posto.
Diciamo “purtroppo” perché è un’ulteriore conferma di quanto la moda e la poca cultura del bere continuino a perseverare, soprattutto tra i giovani ed i giovanissimi. A peggiorare il fenomeno ci si mettono poi le grandi industrie del “bere tanto per bere” con il loro impatto mediatico.
Ma… andiamo avanti! Ecco perchè noi preferiamo il vino (e ve lo consigliamo):
- Per una questione di salute prima di tutto. Il vino, inutile dirlo, è un prodotto più sano e più semplice da assimilare per il nostro corpo. Difatti, nella giusta quantità, se ne può bere tutti i giorni e ci regala delle proprietà uniche. Per lo spritz, non si può dire certamente lo stesso.
- Il vino che si è soliti bere per aperitivo non supera quasi mai il contenuto alcolico dello spritz.
- Il vino degustato durante gli aperitivi è secco, quindi meno calorico in quanto ha una quantità minore di zuccheri (parliamo mediamente di 3/5 grammi per litro contro i 100/120 grammi per litro dello spritz).
- Con il vino la scelta è ampia: oggi uno spumante, domani un bianco fermo o un rosato. Sì, è vero che anche con lo spritz si può variare, dall’aperol al campari o, per i più coraggiosi, al select. Ma diciamocelo, non è proprio la stessa cosa!
- Quando si beve vino sappiamo quello che stiamo degustando. Quando ordiniamo uno spritz, la maggior parte delle volte non sapremo mai che vino o prosecco viene utilizzato.
- Bere vino significa, la maggior parte delle volte, risparmiare, avendo un prezzo medio di € 3/6 al calice, mentre uno spritz varia tra i €3/10 a seconda della regione in cui ci troviamo.
- Tra tutti gli stuzzichini che ci vengono proposti nei vari buffet dei locali, troveremo quasi certamente il giusto abbinamento al calice che abbiamo scelto. Per lo spritz ci viene veramente difficile… accettiamo suggerimenti!
- Ultimo, ma non per questo meno importante, bere vino è cultura. Non sto a spiegare il perché, sennò mi dilungherei troppo e non vorrei infierire ulteriormente sul povero spritz.
Insomma più vino, buono, e meno spritz, vinciamo insieme la guerra del buon bere.
Di Mario Josto D’Ascanio