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Piccoli produttori, voce di una Sardegna che cambia

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Gli eventi che hanno il vino come protagonista sono veramente tanti. Credo che oggi sia necessario come non mai valutare la loro sostanza, il loro fine. Spesso si parla solo dei vini, talvolta solo dei produttori… Altre volte, come in Sorgentedelvino si parla di vino, di produttori e si dà spazio anche al territorio che origina il tutto. Lo scorso weekend Piacenza Expo è stata la casa dei piccoli produttori italiani, di chi fa del proprio lavoro una vera e propria missione: raccontare del potenziale della propria terra, salvaguardando vitigni storici ed altri che, ahimè, hanno rischiato o rischiano l’estinzione. Novità di quest’anno è stata quella di dare spazio alle diverse regioni, per poter raccontare al meglio la propria tradizione enogastronomica e culturale. Destino ha voluto che la nostra Isola fosse la prima a poter condividere il suo patrimonio, per certi versi, ancora incontaminato.

Terroir Sardegna

A rappresentarci, alcune delle cantine che fanno parte dell’associazione Mamojà di Mamoiada, nata lo scorso anno con lo scopo di riunire tutti i produttori locali. La sua mission è la promozione della cultura del proprio paese e del suo Cannonau di montagna (unico nel suo genere), nel resto d’Italia ed all’estero.

Le cantine: Cantina Sedilesu, Vike Vike, Francesco Cadinu, Cantina Canneddu e Giovanni Montisci.

 

Vini e vignaioli di Mamoiada

Inoltre: la cantina di Tramatza della famiglia Orro, a nord di Oristano e la Cantina di Perfugas DeperuHoller in provincia di Sassari tra la Gallura e l’Anglona.

Il Cannonau di Montagna

Mamoiada, le sue alte colline, i suoi terreni sciolti di disfacimento granitico e la sapiente mano dei vignaioli che basano il proprio lavoro sul pieno rispetto delle tradizioni e del passato. I suoi vini si caratterizzano per il colore intenso, i suoi aromi e la fine eleganza. Una zona vitivinicola di grande interesse che meriterebbe di essere considerata una sottozona al pari di Jerzu, Oliena o Capoferrato.

Tra i vini degustati:

Mamuthone 2014 – Cantina Sedilesu

Rosso rubino inteso, profumi che richiamano la marasca e la prugna; leggermente speziato. In bocca è deciso, dalla trama tannica fitta ma pulita, lineare. Grande freschezza.

Giuseppe Sedilesu 2010 – Cantina Sedilesu

Grande complessità per questo vino rosso rubino, ottenuto da un piccolo cru posizionato a 900m di altezza. Profumi intensi di marasca, mora, cioccolato e spezie dolci. Sorso pieno con trama tannica mitigata dal tempo, ma sempre viva. Alcolicità ben equilibrata dalla sua freschezza. Sorso lungo e persistenza che ci accompagna fino alla fine.

Cannonau di Sardegna 2015 – Cantina Vike Vike

Cantina nata solo lo scorso anno per volontà di Simone Sedilesu, figlio d’arte. 3000 bottiglie prodotte; il 2015 nasce da vigneti di 12 anni circa. Rosso rubino luminoso; al naso si avvertono profumi intensi di piccoli frutti rossi fragranti e accenni di macchia mediterranea. In bocca è fresco, con tannini asciutti e fini. Nel 2019 uscirà la riserva… credo ci stupirà!

Perdas Longas 2015 – Cantina Francesco Cadinu

Cannonau strepitoso ottenuto da 4 appezzamenti, dove viti dall’età media di 80 anni ci regalano estrema qualità. Grande complessità olfattiva e beva piacevole. Rosso rubino intenso, profumi di ciliegia matura e prugna; speziato con sottili richiamami di tabacco. Equilibrio e armonia accompagnano il sorso. Ho avuto modo di degustare anche la prova 2016 che sta terminando in questi giorni la malolattica e vi assicuro che promette benissimo. Restiamo in attesa.

Zibbo 2015 – Cantina Canneddu

Vigneti di circa 70 anni ci regalano un cannonau rosso rubino intenso. Profumi di marasca e prugna lasciano spazio a pepe e liquirizia. Sorso pieno, morbidezza e freschezza in equilibrio e piena armonia. Cantina che imbottiglia solo dal 2015 e di cui sentiremo parlare.

Barrosu – Cantina Giovanni Montisci

Il Barrosu come sempre non tradisce. Tipicità e carattere per questo cannonau mamoiadino. Rosso cupo, apre a sentori che richiamano alla solita frutta matura; chiari richiami alla macchina mediterranea. Vino che sorprende per struttura e corpo. Gradevole il finale sapido. Un punto di riferimento.

 

Davide Orro e la sua Vernaccia

Davide Orro e la Vernaccia di Oristano

Davide è tra i produttori che oggi si sacrificano e lottano per dare il giusto lustro a quello che ritengo essere uno dei nostri tesori più preziosi: la vernaccia di Oristano. Punti di vista differenti tra i produttori, scarsa comunicazione e poca attenzione da parte degli esperti hanno fatto sì che la vernaccia non fosse valorizzata come meriterebbe. Oggi le cose sembrano cambiare, un vento di entusiasmo sembra soffiare insieme al maestrale sull’oristanese. Ne è una dimostrazione l’ evento Passione Vernaccia tenutosi da poco. Davide in questi anni ha fatto uno splendido lavoro. La sua idea è quella di promuovere la vernaccia ovunque, offrendo al pubblico le sue interpretazioni che mostrano tutto il potenziale di un vino che, bevuto sia giovane che invecchiato, regala sempre emozioni.

Tra i vini degustati:

Tzinnigas

Giallo paglierino. Al naso ci pervade il profumo di fiori bianchi e frutta a polpa bianca. Vino giovane che piace per la sua freschezza e la sua beva semplice.

Passentia

Giallo ambra carico. Al naso si rimane conquistati dalla sua complessità: frutta disidratata, fichi secchi, mandorla e finale mieloso. Morbidezza ben bilanciata da una piacevole sapidità. Ha entusiasmato gli appassionati presenti all’expo, che giungevano al banco per passaparola, chiedendo esplicitamente il passito. Un gran biglietto da visita, direi.

 

Carlo Deperu e i suoi vini

Dove la Gallura e l’Anglona si incontrano

Carlo Deperu e Tatiana Holler hanno la loro azienda in una zona dove l’influenza del mare e del lago Coghinas danno origine ad un microclima adatto alla coltivazione della vite. I terreni sono prevalentemente calcarei, su dolci colline accarezzate dal vento salmastro.

Tra i vini da me degustati:

Oberaia – Cantina DeperuHoller

Nato dall’incontro tra Cannonau e Cabernet Sauvignon, si presenta nel bicchiere con un rosso rubino quasi impenetrabile. Frutta rossa, tra cui amarena e prugna, nel suo ampio bouquet dal finale speziato. Al palato, il piacere del frutto ritorna intensamente. Piace per la freschezza e per il suo lungo finale persistente. Di Mario Josto D’Ascanio.

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