Articoli, Birra Artigianale Sardegna

Cinque birre sarde sul tetto del mondo

Birre Artigianali sarde premiate

Cinque birre sarde trionfano al Brussels Beer Challenge 2018, una delle più importanti competizioni birrarie al mondo giunta quest’anno alla settima edizione.

La manifestazione si è svolta nella città di Mechelen nella regione delle Fiandre in Belgio, dove 88 giudici internazionali hanno valutato ben 1500 birre provenienti da 48 paesi differenti. Tredici in totale le birre italiane premiate, di cui come detto quattro della nostra regione.

Medaglia d’oro per il Birrificio Hop Us Est di Carbonia nella categoria Flavoured Beer, Honey Beer con la Agape. Due le medaglie conquistate dal Birrificio Mezzavia di Selargiusargento nella categoria “Pale&Amber Ale, Bières De Garde Ambrée” per laGare De Roubaix e bronzo con laNautilus nella categoria “Stout/Porter, Russian Imperial Stout”,bronzo anche per la E.Q.U.A di Brew Bay di Quartu Sant’Elena nella categoria dedicata alle “Flavoured Beer, Honey Beer“, e per la Raìs del Birrifico Rubiu diSant’Antioco nella categoria “ Pale&Amber Ale, Best Bitter”.

Abbiamo intercettato i vincitori per alcuni commenti a caldo, partiamo subito con Alessandro Melis del Birrificio Mezzavia.

Ciao Alessandro, dal 2014 fate il pieno di riconoscimenti a Bruxelles, tra questi l’importantissimo l’Italian Revelation (migliore birra italiana in assoluto) lo scorso anno con la Nautilus: che impatto hanno avuto sul pubblico di appassionati e sul mercato?

Sicuramente ha avuto un impatto positivo: per gli appassionati delle nostre birre è stato un orgoglio sapere che la Nautilus è stata giudicata non solo come migliore birra italiana degustata a quel concorso, ma anche come migliore imperial stout a livello internazionale (aveva preso anche la medaglia d’oro nella sua categoria). Vedere che una nostra vittoria viene condivisa e sentita anche dai nostri appassionati bevitori ci rende solamente felici e orgogliosi.
Sul piano delle vendite ovviamente aiuta, ma non bisogna mai dimenticare che la visibilità è una conseguenza, e non il fine.

Migliorarsi, mettersi in gioco, visibilità, perché si partecipa a un concorso?

Il nostro birrificio partecipa ai concorsi (e non a tutti) per diversi motivi. Il primo tra tutti è legato al miglioramento del prodotto e dei processi di produzione: le nostre ricette si evolvono col tempo, subiscono continui miglioramenti tecnici, e se il miglioramento è percepito anche da una delle migliori giurie d’Europa per noi è una ulteriore conferma che la strada intrapresa è quella giusta.
Crediamo inoltre che sia giusto mettersi in gioco e non cullarsi sugli allori, e quello di sottoporsi alla valutazione di una giuria internazionale di altissimo livello è una sorta di atto di umiltà che genera effetti positivi sempre e comunque, come la presa di coscienza del proprio livello qualitativo, la spinta a non fermarsi mai sul piano dello studio e dell’applicazione sul piano della produzione, e ovviamente la soddisfazione – in caso di premio – che premia la perseveranza e il lavoro svolto durante l’anno.
Si partecipa ad un concorso anche (e soprattutto) per ricevere poi le schede con i feedback di degustazione compilate dai giudici, che per noi sono un riscontro davvero importante.

Parlaci delle due birre che hanno ottenuto il riconoscimento.

Mi piacerebbe parlarti delle modifiche tecniche che abbiamo messo in atto nell’ultimo anno.
Su Nautilus sto lavorando sulla morbidezza al palato, modificando alcune temperature di ammostamento e lavorando sulla gasatura della birra finita.
Su Gare de Roubaix sto lavorando sulla composizione dell’acqua di produzione, in particolar modo sul profilo di alcuni sali minerali; credo di aver trovato la quadra, ma lo dico ogni volta 😉

Grazie Alessandro e complimenti, proseguiamo con Michele Cinus di Brew Bay.

Seconda medaglia al BBC dopo il bronzo conquistato nel 2016 con la Darkside nella categoria “Dark Ale, Dark / Black IPA”: quest’anno è il turno della E.Q.U.A., bronzo nella categoria dedicata alla birre al miele, di che birra si tratta?

Un altro importante traguardo dopo la medaglia vinta con la Darqside (Dark IPA) , infatti quest’anno sbanchiamo con la E.Q.UA, un American Pale Ale che con l’utilizzo di luppoli americani viene impreziosita e caratterizzata dall’aggiunta del miele di corbezzolo sardo, che ne caratterizza il prodotto.
E.Q.U.A., Esperimento Quartese APA, è una birra fuori dai classicismi proprio per la presenza di questo frutto, dove i sentori di miele che tendono al dolce e aumentano la morbidezza in bocca “giocano” con l’amaro e la durezza del corbezzolo e dei luppoli.
Una birra rotonda e piacevole in bocca, dedicata ai sardi, ma capace di far conoscere i sentori della nostra terra a tutti gli appassionati della buona birra.

Essere fra le 13 birre italiane premiate quest’anno è un grande traguardo, secondo te che impatto hanno sul consumatorie e sul mercato questi riconoscimenti?

Un riconoscimento molto importante per noi e per tutta la Sardegna, essendo una brewfirm e avendo avuto l’onore di produrre in vari impianti sia dell’isola che del così detto ‘continente’, ci da delle conferme sul lavoro intenso che ci impegna ogni giorno, facendoci capire quelle che sono le nostre capacità sia a livello di interazione e collaborazione con lo staff dei birrifici dove produciamo, sia la comprensione delle dinamiche quando si lavora con tecniche e caratteristiche di produzione differenti.
Un premio che ci spinge a migliorarci sempre di più, lavorando sulla qualità del prodotto.
Questo premio lo dedichiamo a tutti coloro che supportano Brew Bay, ai nostri partner e a tutte quelle realtà di alto livello con cui facciamo rete e che credono e spingono con entusiasmo nel nostro progetto di birra made in Sardegna.”

Cosa porta Brew Bay a partecipare a un concorso birrario?

Il Brussels Beer Challenge come altri concorsi ci permette di mettersi in gioco, ma soprattutto ci la possibilità di far valutare il prodotto a delle persone autorevoli, ottenendo delle informazioni relative alle nostre birre per capire se la strada che stiamo percorrendo è quella giusta. Non è un punto d’arrivo, uno stimolo che ci spinge a migliorarci e di crescere.

Grazie anche a te Michele, passiamo ora a Tiziana Cuccu del Birrificio Rubiu di San’Antioco

Ciao Tiziana, ancora una medaglia per la Raìs dopo quella conquistata 5 anni fa, di che birra si tratta?

La Raìs è una birra che amiamo tanto. È una birra rosso carico con un bel profilo maltato e una complessa luppolatura che ricorda tabacco e radici. Meglio assaggiarla che raccontarla.

Anche da te vorremo capire l’impatto di un concorso come quello di Brussels nei confronti del consumatore e del mercato.

La risonanza di questi premi ha sempre un impatto positivo. Personalmente ci ripaga del lavoro quotidiano e, commercialmente, da una buona visibilità. Ma la scelta del consumatore è sempre personale e difficilmente si lascia incantare dai premi. Certo suscita la curiosità ad assaggiare altre birre diverse dalle solite e aiuta a farsi un’idea più completa del vastissimo panorama brassicolo Italiano diventato ormai un punto di riferimento internazionale, sopratutto se pensiamo che si tratta di aziende nate mediamente 10/15 anni fà. Il percorso fatto dalla Birra Artigianale Italiana è immenso e noi ci sentiamo parte di questo percorso.

La nostra azienda, nata del 2009 – continua Tiziana – ha sempre cercato di migliorarsi in ogni suo aspetto (considerando anche la Pizzeria), offrendo sempre il massimo. I riconoscimenti migliori sono sempre quelli di chi ti sceglie continuamente e ti dà la possibilità di crescere e investire nel tuo territorio creando valore e occupazione. Grazie quindi al Brussel Beer Challenge, ai suoi giudici, e ai clienti che ci supportano, e anche a voi che ne scrivete. Viva Rubiu e prosit!!!

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