Tra le province di Oristano e Cagliari esiste un territorio che da secoli accoglie uno dei vitigni autoctoni meno conosciuti della nostra isola, il Semidano. Vitigno a bacca bianca dall’origine incerta, esso dà il meglio di sé nelle zone collinari e calcaree della Marmilla e della Trexenta. Per secoli il Semidano, meno produttivo e più facile preda della fillossera, è stato messo da parte, preferendo il Nuragus.
Ora, grazie all’impegno di alcune realtà locali, tra cui spiccano le cantine Mogoro e Muxurida di Samatzai, esso sta conquistando sempre di più i palati dei consumatori sardi.
Un vino dalle enormi potenzialità. Colore giallo paglierino acceso e tendente al dorato, si caratterizza per la sua morbidezza ed per il suo calore ben contrastato da una buona acidità e sapidità che ne fanno un vino da invecchiamento.
Che dire… sarebbe bello vedere più bottiglie di ottimo Semidano sulle nostre tavole piuttosto che Vermentini atipici ed impersonali ad accompagnare le nostre portate, generalmente di pesce o crostacei.
Ad ogni modo, c’è ancora tanto da fare per promuovere questo vitigno, sopratutto al di fuori dalla nostra isola. La comunicazione gioca (e giocherà sempre) un ruolo chiave nella sua diffusione.
Foto. Cantina Muxurida. Samatzai
www.muxurida.com
Di Mario Josto D’Ascanio