SONO I PRIMI DATI UFFICIALI ELABORATI DALL’ASSOCIAZIONE ENOLOGI ENOTECNICI ITALIANI. ESSI SONO VALIDI SINO A FINE OTTOBRE, QUANDOL’ASSOENOLOGI PRESENTERÀ QUELLI DEFINITIVI.
Per la Sardegna lo scorso inverno ha fatto registrare un andamento piuttosto anomalo, infatti non si sono verificate le solite precipitazioni nevose degli ultimi anni e la colonnina del termometro raramente è scesa sotto gli 0°C. La piogge, da ottobre a tutto luglio, sono state inferiori a quelle cadute nel 2013, per cui quest’anno si registrano riserve idriche inferiori, fatta eccezione delle anomalie pluviometriche verificatesi su Olbia il 18 novembre e nel Nord-Est della Sardegna, con vere e proprie bombe d’acqua, che hanno causato disastrose alluvioni.
I mesi di aprile e di maggio non si sono rivelati particolarmente ricchi di precipitazioni, per cui le crittogame, in particolare la peronospora, sono state facilmente controllate dai viticoltori.
Le fasi fenologiche delle principali varietà di vite coltivate in Sardegna (Vermentino, Nuragus, Cannonau, Carignano e Monica) sono in linea con quelle degli anni precedenti; non si sono rilevate particolari criticità nelle fasi fiorali, di allegagione e di invaiatura.
Rispetto al 2013 si prevede un anticipo di maturazione di circa una settimana (quasi in linea con la media delle ultime annate).
Ad oggi la qualità delle uve si presenta ottima per quanto concerne la sanità, mentre la pezzatura dei grappoli è tornata nella media degli anni precedenti (ricordiamo che nel 2013 le dimensioni dei grappoli e degli acini erano nettamente superiore alla norma). Visto l’andamento climatico e meteorico dei mesi di giugno, luglio e agosto, con scarse o nulle precipitazioni e con una ventosità ottimale (soprattutto nei quadranti Nord-Ovest), si prevede una buona qualità delle uve e se anche i mesi di settembre e ottobre decorreranno come i precedenti, si può sperare in un’annata di ottima qualità.
I conferimenti sono iniziati a partire dalla seconda settimana di agosto con le uve base spumante, in particolare per i vitigni internazionali (in primis Chardonnay e Pinot), per poi proseguire con il Vermentino e il Torbato.
Il pieno della vendemmia è previsto nella terza decade di settembre, quando saranno conferite le uve autoctone a partire dal Vermentino, seguite da quelle di Nuragus. Per le varietà a bacca rossa (Cannonau e Carignano) bisognerà attendere la prima settimana di ottobre. Il termine della vendemmia in Sardegna avverrà all’inizio di novembre con i conferimenti di Nasco e Malvasia per la produzione dei vini da dessert.
Quantitativamente parlando si stima una produzione in calo di circa il 10% rispetto a quella fatta riscontrare lo scorso anno.