Vinocultura – Bianchi in Castello”: si chiama così la manifestazione che si è svolta venerdì 25 settembre nel cuore di Cagliari, nella suggestiva cornice del bastione di Santa Croce. Promotrici dell’iniziativa come sempre l’Agenzia regionale Laore con la collaborazione del Comune di Cagliari e dei Consorzi di tutela dei vini Doc e Docg (Vini di Sardegna, Vini di Cagliari, Vermentino di Sardegna, Vini di Alghero, Sorso e Sennori, Vermentino di Gallura e Strada del Vermentino di Gallura DOCG).
La manifestazione concepita come “conosco e compro” per promuovere i vini delle cantine che aderiscono ai Consorzi di tutela, si svolge ciclicamente alternata con i vini rossi. Per l’occasione sono stati allestiti: un punto informativo istituzionale con distribuzione dei bicchieri da degustazione, un punto atto a distribuire prodotti gastronomici e i gazebo dei vari consorzi per la mescita dei vini. In un locale vicino inoltre le persone accreditate potevano partecipare a degustazioni guidate con esperti degustatori della Laore.
Le degustazioni pubbliche sono iniziate al calare del sole, con una splendida cornice dominata dalla torre dell’elefante e dalla vista del Golfo di Cagliari. Protagonisti in prima linea delle degustazioni sono stati i Consorzi con alcuni produttori e i sommeliers. L’afflusso di visitatori è stato costante e con grande piacere si è constatato che il pubblico era composito, con molti turisti stranieri e italiani. In alcune altre manifestazioni è ormai consuetudine, soprattutto quando le degustazioni sono libere e gratuite, vedere molti fruitori più interessati a far salire il tasso alcolico che a degustare, non in questo caso in cui spiccavano la compostezza e l’interesse ai prodotti.
Si potrebbe fare solo un appunto alle cantine, in quanto, si è sbandierato nei comunicati stampa la parola “eccellenza”. Il grosso dei vini erano si buoni, ma di fascia medio-bassa nelle linee delle varie cantine. Visto e considerato che la mescita, come nel caso del Consorzio tutela dei vini della Sardegna e di Cagliari era affidata alla Fondazione Italiana Sommelier, quindi parliamo di professionisti, qualche bottiglia “per così dire più di pregio” da affidare e far proporre in maniera mirata ad addetti al settore o appassionati non ci sarebbero state male da parte selle cantine. E’ lecito per motivazioni di carattere economico proporre certe fasce commerciali ai più, ma non tutti esordiscono con: mi dia un bianco o mi dia un rosso. In conclusione si può affermare che la manifestazione è ben riuscita, un plauso và a tutta l’organizzazione, non a caso sono diversi anni che viene riproposta con successo. Non ci resta che attendere in primavera l’edizione dedicata ai rossi.