Folla di visitatori per le vie del centro del Mandrolisai e al quinto salone dei vini. Premiati i vini vincitori del concorso enologico.
Arricchita di contenuti e di connessioni, forte del successo delle scorse edizioni, la formula Wine and Sardinia ha funzionato al meglio nella versione 2018. Wine and Sardinia, concorso enologico e salone dei vini, Sa Innenna tradizionale, inserita nel contesto di Autunnoin Barbagia, hanno attirato nel Mandrolisai numerosi visitatori ma anche giornalisti e testate specializzate come Wine tv di Sky che ha realizzato uno speciale sulla due giorni.
Un programma ricco e diversificato, a prova dei gusti più esigenti. Due giornate di degustazione dei migliori vini sardi, compresi quelli vincitori del quinto concorso enologico, con il supporto dell’Associazione italiana sommelier (AIS) e di confronto con enologi e produttori. Al centro di tutto la viticultura sarda e le sue ambizioni di sviluppo e apertura ai mercati. Protagonisti i produttori delle 20 cantine presenti al salone e i migliori artigiani locali.
Diversi i momenti di approfondimento sui temi dell’enologia, del marketing e della comunicazione del vino. Domenica pomeriggio si è parlato de “Le nuove frontiere del vino: promozione, comunicazione, export” con Giovanni Murgia, direttore creativo agenzia “Redfish Adv” che ha ricordato il ruolo primario dell’Italia quale produttore di vino nel mondo: “un trend di crescita ormai dal 2000 per un prodotto apprezzato in America e in Europa e sempre più richiesto in Cina, Giappone e India. La situazione sarda è decisamente suscettibile di miglioramenti in quanto ancora caratterizzata da una scarsa propensione a un export strutturato. Alla base di questa realtà ci sono la frammentazione del settore e poche strategie di promozione unitaria”. Per l’esperto si tratta di criticità superabili attraverso adeguati investimenti in professionalità e adeguate strategie di comunicazione e marketing calibrate sui mercati esteri. Le tre parole chiave sono: aggregazione tra aziende, comunicazione efficace e marketing territoriale. Tra i modelli a cui ispirarsi quello della Franciacorta, il cui marketing è orientato alla promozione del territorio e della sua cultura in maniera consociata. Gianluca Usai, responsabile Commerciale di Masone Mannu di Monti, ha raccontato la sua esperienza piemontese dove i produttori si sono uniti in un consorzio di consorzi, strumento per presentare l’intera regione e i suoi prodotti al mondo, “un strategia valida anche per la Sardegna, vero e proprio continente del vino”, ha detto l’esperto. Antonio Ciccarelli, coordinatore vendite per l’Italia di “Marc de Grazia Selections” di Firenze, importante azienda dell’export italiano ha ricordato che “Gli Stati Uniti rappresentano ancora oggi il principale mercato di riferimento per l’Italia che, a partire dagli anni 80, ha saputo superare la Francia e creare un modello però ormai mutato a partire dalle esigenze dei consumatori che hanno gusti e valori diversi, sono più attenti ai prodotti biologici e aperti alle novità. Anche in questo caso ragionare in maniera comune e puntare a una comunicazione, soprattutto quella social, è una strategia premiante.
Le imprenditrici della viticoltura sono state invece protagoniste dell’incontro successivo “Le donne del vino”, coordinato da Alessandra Mulliri. Le Donne del vino è anche un’associazione nazionale che oggi conta 700 iscritte. Claudia Pinto, sommelier, lavora con il padre nell’enoteca Vitis Vinifera, nel cuore di Cagliari, dove racconta il vino e i suoi territori con la tipica capacità femminile di trasmettere emozioni. Roberta Porceddu della Cantina Lilliu di Serramanna dove ha il ruolo di amministratrice, responsabile del marketing e delle relazioni esterne, ha rivoluzionato la sua azienda dal 2012 a partire da una particolare attenzione all’accoglienza e ai dettagli. Anche in questo caso il tocco femminile ha saputo fare la differenza,anche in termini di vendite. Francesca Loi della Vitivinicola Alberto Loi di Cardedu dove si occupa di export e marketing e di raccontare la sua azienda oltre mare, tra l’America e l’Asia. “Il connubio donna vino è estremamente elegante, ha detto, le donne sono sempre più protagoniste. Donne e uomini possono migliorarsi a vicenda”. Emanuela Melis della Cantina Eminas di Mamoiada addetta alle vendite e perito agrario che si occupa della parte agronomica della sua azienda conferma: “la donna cura i dettagli, mette passione in tutto quello che fa. Nessuno credeva nella nostra capacità di volare alto ma ce l’abbiamo fatta”.
La riflessione sulla viticoltura locale e sulle sue prospettive è stata al centro, sabato, del convegno “Il Mandrolisai: un vino che racconta un territorio”, coordinato dal giornalista Roberto Ripa. Sono intervenuti Luca Mercenaro, ricercatore Università di Sassari, Mariano Murru, direttore Tecnico Cantine Argiolas, Antonio Manca, enologo Cantina Trexenta, Giuseppe Carrus, vicecuratore guida Vini d’Italia del Gambero Rosso. Nel corso dell’incontro è stato presentato il Dossier curato da Alessandro Dettori dell’Università di Sassari sulla candidatura del Mandrolisai al registro dei paesaggi storici. Inserito recentemente nel registro, il territorio è stato definito storicamente policolturale e fortemente orientato alla viticoltura. Non a caso, al pari del Chianti e del Barolo, la DOC del Mandrolisai è l’unica che porta il nome delle sue terre. Un aspetto questo sottolineato dai sindaci di Sorgono, Giovanno Arru, e Atzara, Alessandro Corona, che hanno dato vita a un momento di condivisione di obiettivi per il futuro del Mandrolisai: ancora una volta quindi, nel corso della due giorni, è tornata l’idea guida alla base di tutta l’iniziativa: l’importanza di strategie e sinergie comuni per promuovere il vino sardo raccontando i territori, e con essi l’intera Isola.
La serata si è conclusa con le premiazioni del V Concorso enologico Wine and Sardinia: Il Concorso Enologico prevedeva quattro categorie di vini in concorso. I 5 giurati, tra i quali Emiliano Falsini tornati a Sorgono insieme a Francesco Saverio Russo, wine blogger e wine influencer, in occasione del Salone dei Vini, guidati da Luca D’Attoma hanno riconosciuto a 10 etichette anche i diplomi di merito e hanno assegnato quattro premi speciali per un totale di 27 riconoscimenti.