L’Azienda Agricola Monte Zara nasce a Monastir nel sud della Sardegna alle pendici dell’omonimo monte che da il nome alla cantina.
Pochi ettari di un terroir inimitabile esposto tutto il giorno alla luce del sole, baciato dal vento del Mediterraneo, cresciuto dalla storia, protetto dal monte.
Qui nascono vini che, proprio grazie a questo microclima unico, giusto alle porte di Cagliari, maturano caratteristiche inconfondibili.
Qui trovano spazio solo vitigni autoctoni, antichi come la Sardegna stessa: vermentino, nasco, barbera sarda, cagnulari, bovale.
E qui il lavoro di due famiglie appassionate crea vini che sono gioielli dall’anima antica e dal gusto contemporaneo.
In un’area dedicata di Montezara, c’è la nuova cantina dove nascono e maturano i vini dell’azienda.
I macchinari, i grandi tini d’acciaio, affiancati dalle botti in legno. Tutte le fasi avvengono qui: dalla pressatura soffice, alla fermentazione nei tini raffreddati, fino all’affinamento e alla maturazione per poi passare all’imbottigliamento e all’etichettatura.
Qui in cantina la fa da padrone il tempo. Ad ogni vino il suo. Fermentazione, maturazione, affinamento. Si susseguono incessantemente, ognuno col suo orologio che ne decreta i passaggi.
Ma poi ci sono le mani, il gusto, il naso e la sapienza di chi ci lavora. È qui, e non solo in vigna, che enologi e cantinieri danno la loro impronta ai vini, ne gestiscono il carattere, ne indirizzano la forza.
Qui prendono vita i vini Montezara.
Il Territorio: Il Monte Zara, che si erge nel territorio del comune di Monastir, è un colle di origine vulcanica che raggiunge i 230 metri di altitudine. Sulle sue pendici si trova una necropoli antichissima, risalente al 3000 a.C. dove sono numerose le domus de janas (case delle fate o case del popolo janas).
In realtà non sono case, ma tombe scavate nella roccia, sepolture pensate per accogliere non solo i defunti ma anche i loro oggetti personali, suppellettili, armi e scorte di cibo.
In zona, i primi insediamenti risalgono al neolitico, ma i tanti ritrovamenti ci dicono che anche in periodo nuragico, punico e romano il territorio ha continuato ad essere popolato in seguito.
Sul lato nord del monte si trovano gli “occhi della montagna”. Due domus sono infatti scavate vicinissime e, visibili anche dalla statale, sembrano due occhi aperti sulla valle sottostante e sono chiamate is ogus de su monti.
Il monte Zara nasconde anche un’area sacra nuragica, posta sulla cima; sul versante occidentale è stato scoperto un villaggio composto di capanne circolari e rettangolari, Bia’e Monti.