In principio era terra acqua aria e luce. Il vino rosso Tribale è formato da un uvaggio di 2 tipi d’uva… Il Cannonau e il Bovale… e qui mi sembra doveroso fare una presentazione delle due uve, sia del noto Cannonau che dell’ombroso e meno conosciuto Bovale:
Il Cannonau:
è un vitigno autoctono a bacca rossa parecchio diffuso in Sardegna il suo grappolo medio grande, non eccessivamente compatto, conico o cilindrico-conico, con una o due ali pronunciate ha un acino medio, rotondo o leggermente ovoide, con buccia spessa ma non consistente, di colore nero-violaceo, molto pruinosa, con una polpa succosa di sapore quasi neutro. Produce un vino con sostenuto tenore alcolico di colore rosso rubino chiaro , sapore asciutto e lieve sentore di mandorla amara (caratteristica generale).
Il Bovale Sardo:
è un vitigno autoctono (Sardo ) a bacca rossa. Questa qualità di uva si contraddistingue per la composizione minuta del grappolo e per l'elevato tenore zuccherino. Il bovale sardo ha inoltre una elevata concentrazione di pigmenti coloranti, i flavoni, che ultimamente sono stati riconosciuti come grandi fonti di sostanze antiossidanti. Vinificato correttamente produce un vino con tenore alcolico abbastanza alto. Affascinante serio e complesso non risulta essere un vino molto facile da capire (parere personale).
Vendemmia e Vinificazione del Tribale:
La vendemmia viene effettuata nella prima decade di ottobre, naturalmente “non a caso” ma seguendo una serie di analisi chiamate “curve di maturazione”. La raccolta viene fatta a mano e il trasporto in cassette di pvc, successivamente l’uva viene “pigia-diraspata” e insilata in vinificatori di acciaio dove ha inizio la fermentazione tumultuosa o Alcolica. I miei vinificatori, sono provvisti di motori con tubo rimontatore auto controllato e nel corso della fermentazione il mosto liquido viene mescolato, in tempi prestabiliti, alla massa solida (rimontaggi) in modo tale da estrarre dalle bucce tutte quelle preziose sostanze che andranno a comporre la personalità del vino.
Al termine della fermentazione tumultuosa il mosto fiore viene separato dalla massa solida, che verrà torchiata successivamente. I due liquidi, mosto fiore e mosto torchiato, vengono in un primo tempo tenuti separati e successivamente mescolati sotto un’attenta analisi chimica e sensoriale.
Alla fine della prima fermentazione ha inizio la fermentazione malo-lattica o fermentazione lenta, qui la durezza del vino carico di acido malico viene attenuata dalla sua trasformazione in acido lattico che rende il composto più piacevole alla beva contribuendo con altre sostanze a far percepire al palato quella sensazione chiamata “rotondità e volume”.
A questo punto il Tribale viene messo in botti di rovere di Allier da 300 litri (non barriques) dove affinerà per 8-9 mesi. Una volta raggiunto il risultato in botte, previa analisi, il vino viene imbottigliato e tappato con tappi di sughero monopezzo di prima e seconda qualità, da qui altri 5 mesi di “affinamento in bottiglia” prima di essere messo in commercio.
Caratteristiche organolettiche del Tribale:
La bottiglia và stappata una mezzora prima del consumo in modo da far sfogare i sentori delle trasformazioni avvenute in affinamento la temperatura di servizio e di 18 20 °G. Se a qualcuno viene in mente di metterlo in frigo lo denuncio!!!
Il vino andrà versato in un bicchiere con una superficie ampia o un decanter in modo da poterlo ossigenare a dovere.
Bouquet:
In un primo momento i recettori del naso verranno aggrediti dalla potenza alcolica del vino mentre una volta ossigenato l’alcol farà solo da vettore a quelli che sono i sentori e profumi di spezie (pepe nero) tabacco e frutta secca.
Gusto:
Al palato si presenta abbastanza deciso e persistente, i tannini si fanno sentire ma vengono contrastati da una sensazione di dolcezza quasi da farlo apparire un vino grasso abbastanza vellutato. Il vino non è filtrato o eccessivamente stabilizzato, può quindi nel tempo formare dei depositi chiamati cristalli di tartrato completamente inodore insapore che non nuociono alla salute!!!!
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