Il paese di Oliena, distante soli 10 km da Nuoro, è adagiato ai piedi del massiccio calcareo del monte Corrasi, «dai picchi acuti di un azzurro latteo che si confonde col cielo» (Grazia Deledda, La leggenda del diavolo cervo). Oltre alla bellezza suggestiva dello scenario naturale in cui sorge, Oliena vanta un ricco patrimonio di storia e cultura, raggiungendo livelli d’eccellenza in numerosi comparti artigianali: dal ricamo all’arte dolciaria, dalla viticoltura e la produzione del vino all’olivicoltura e all’estrazione dell’olio.
A dare un grande impulso all’agricoltura locale furono i Gesuiti, insediatisi a Oliena nel XVII secolo. I membri della Compagnia di Gesù diedero prova di grande competenza agraria in quattro dei loro possedimenti: negli orti-giardino all’interno del paese, denominati successivamente s’Ortu de Molinu e s’Ortu de su Re, e nei due terreni di Falaenodi e Irilai, poco discosti dal centro abitato. Ma anche in località come Urvuddai, Guttidai, Jumpadu, Masiloghi, in agro di Oliena, ove avevano oliveti e vigneti.
Pertinentemente al settore olivicolo, la tradizione popolare vuole che a innestare la Nera di Oliena, s’uliva nighedda, siano stati proprio i Gesuiti. Per questa ragione questo cultivar è dotato di un forte valore identitario, emblema del patrimonio olivicolo e storico olianese. Ad esso si aggiunge la varietà Bosana, d’introduzione più recente.
L’olio Jumpadu prende il nome dal territorio in cui si trova l’uliveto del suo produttore: Giuseppe Puligheddu. Jumpadu (che significa letteralmente ‘guadato’, poiché la località è ubicata al di là del fiume Cedrino rispetto al paese), come già detto, fa parte dei territori che in passato appartennero ai Gesuiti.
L’uliveto, composto da olivi innestati su olivastri plurisecolari, è sito in un luogo ben ventilato e ben esposto alla luce; condizioni che salvaguardano le piante dalla presenza della mosca olearia e da altre malattie che si formano con l’umidità e l’aria ferma. Il logo simbolo dell'azienda è, non a caso, una farfalla stilizzata, emblema di un ecosistema sano e pulito, tutelato dall’agricoltura biologica, che la felice posizione naturale dell’uliveto consente di praticare. Le olive da cui si ricava l’olio Jumpadu vengono raccolte prima che inizi il processo di maturazione e sono portate in frantoio entro sei ore dalla raccolta, sì da mantenere più elevata la carica di polifenoli e integra la gamma delle sostanze volatili aromatiche. L’olio viene estratto mediante una lavorazione a temperature controllate; trattamento che consente una migliore qualità del prodotto finito.
L’olio Jumpadu, è insignito di numerose medaglie d’oro a livello internazionale. L’azienda produce sia oli monovarietali: Nera di Oliena, olio molto armonico dall’intenso profumo e dal fruttato delicato, o Bosana, dal gusto deciso all’amaro e al piccante, sia un blend (Nera di Oliena + Bosana).