Non c'era una parola nella lingua sarda per chiamare quella strada fatta di una massicciata di sassi, di traversine di legno duro che sembra pietra e di due barre di ferro che sembravano non finire mai. Ma una lingua viva impara le parole, e le adotta. Su Binariu, allora. La strada di ferro che portava alla città, alla visita di leva, a volte verso il fronte. La strada di ferro per far arrivare le cose, per far viaggiare il vino, e per mandare i figli a studiare. Su Binariu, il nome per questo vino. Rosso brillante come i segnali, profumato come la campagna dal finestrino. Fatto per accompagnare la carne arrostita, la cacciagione, i formaggi stagionati. Da bere alla temperatura di un giorno di primavera, 16-18 °C. Basta lasciarlo all'ombra, magari guardando passare il piccolo treno verde.
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