NOBILE TOLA, IL VINO CON L’ALVAREGA DI OZIERI.
Un’operazione di “archelogia enologica” quella compiuta dall’Associazione Alvarega di Ozieri, nel centro nord Sardegna. Nato nel 2003 il sodalizio di viticoltori ed amatori ha recuperato presso le vigne più antiche le ultime marze di una varietà data ormai per scomparsa. E’ riuscito ad impiantare un vigneto ed ora mette in distribuzione il vino con uve “ALVAREGA”. Il suo nome è NOBILE TOLA.
UN VINO ANTICO: L’ALVAREGA DI OZIERI.
Il vocabolario ampelologico sulle varietà di vite coltivate in Sardegna, scritto da Alberto Cara nel 1889 e pubblicato nel 1903, alla voce Alvarega recita: (bianca greca) segnatamente in Ozieri – varietà di vite, ad uva bianca ad acini rotondi. Un’uva quindi che si coltivava in grandi quantità nelle colline ozieresi.
Stiamo parlando di un vino antico, custodito gelosamente dalle famiglie nobile ozieresi che lo producevano nei vigneti dei colli che circondano il centro del Logudoro.
La tradizione enologica di questo territorio fonda le sue origini nell’antichità. Nei Nuraghi di questa zona sono stati rinvenuti vasi askoidi (presenti nel locale museo archeologico), in uno di questi i ricercatori sardi hanno riscontrato acido tartarico. Un fatto che secondo gli esperti contribuisce a confermare le nuove teorie che identificano la Sardegna come terra di addomesticazione della vite selvatica e quindi di esportazione di viticoltura nel mondo.
Per cercare di conoscere la vera natura del vitigno Alvarega, è stato avviato dall’Associazione viticoltori senza fine di lucro, dal Comune di Ozieri, e dall’Agenzia Regionale Agris Sardegna, uno studio specifico. Dai primi risultati pare che l’Alvarega di Ozieri sia un vitigno unico ed originale. A breve sarà quindi inserito far le varietà riconosciute dalla Regione Sardegna