Le origini della tenuta Damiano affondano le loro radici nel lontano 1968, allorquando Salvatore Damiano senior, in Sardo conosciuto come Foe e dal quale prende il nome uno dei vini proposti dall’azienda, decise di impiantare un piccolo vigneto che sarebbe poi divenuto il nucleo originario di quella che oggi è la tenuta gestita e lavorata dal figlio Pietro e dal nipote, Salvatore anche lui, ed al quale Pietro ha trasmesso la passione per la viticoltura, continuando così nel solco di quella tradizione familiare avviata mezzo secolo fa ed arrivata già alla terza generazione.
Dopo trent’anni circa dalla prima messa a dimora della vigna paterna, Pietro decide di rinnovare profondamente la struttura e l’impostazione del vigneto, passando ad esempio dall’impianto ad alberello a quello a spalliera (guyot), introducendo al tempo stesso nuovi vitigni.
L’innovazione nella tradizione è stata ripagata con diversi riconoscimenti in ambito regionale, così come dimostrano i vari trofei presenti in cantina.
Alcuni tra i “cimeli” dell’azienda sono ancora visibili ed in bella mostra all’interno dei suoi locali: “su chimbìnu” è forse quello che suscita maggior curiosità fra i visitatori. “Su chimbìnu” è un contenitore da cinque litri (dal Sardo “chimbe”, ovvero cinque) che veniva utilizzato per la vendita del vino sfuso.
Il recente ampliamento della superficie vitata, il completamento di una nuova cantina che risponda in maniera più adeguata alle mutate esigenze della viticoltura moderna, sono un passo ulteriore in quel percorso che mira a proporre il prodotto vino nella sua globalità a livelli qualitativi sempre più alti.