Nonostante il settore turistico italiano abbia fatto registrare nel 2012 un calo di 3 miliardi del fatturato con un crollo presenze di italiani e stranieri (http://www.firstonline.info/a/2013/03/25/crisi-crolla-anche-il-turismo-fatturato-3-miliardi/d029256e-3b11-43ac-803b-0904565d3c51), il Belpaese riesce a mantenere un primato assoluto: quello dell’enoturismo. Secondo i recenti dati resi noti dal sito specializzato Winenews, il turismo del vino porta ogni anno oltre 5 milioni di visitatori, pari a un giro d’affari di circa 5 miliardi di euro. (http://www.winenews.it/news/30069/enoturismo-in-italia-ogni-anno-vuol-dire-5-milioni-di-turisti-e-4-5-miliardi-di-euro-di-giro-daffari-ma-si-pu-fare-di-pi-a-tracciare-la-strada-una-delle-pioniere-dellenoturismo-magda-antonioli-corigliano-nel-segno-della-cultural-adventure). A confermare questo boom vi sono le previsioni per Pasqua che parlano di una vera e propria invasione nelle zone vinicole. Per l’autorevole mensile enogastronomico tedesco Essen & Trinken, ben un turista su quattro, pari circa a un milione di visitatori, passerà le festività pasquali tra le cantine italiane. E non potrebbe essere altrimenti visto che la stampa estera, dal New York Times al Die Welt, ha celebrato recentemente le nostre eccellenze viticole suggerendo ai propri lettori itinerari degustativi d’altissimo livello e consigliando le migliori etichette.
In primis, il più prestigioso quotidiano del mondo, il New York Times che in una serie di reportage firmati dall’esperto Eric Asimov stila l’elenco delle perle viticole che il turista americano non deve lasciarsi sfuggire con un occhio di riguardo alla produzione piemontese. Dal Moscato d’Asti di cui scrive: “una sorta di anomalia che mostra una grande purezza e sapori complessi, è un vino che non esiterei a servire a tavola magari per accompagnare la tipica bagna cauda, specie quello della cantina Vittorio Bera”.(http://www.nytimes.com/2013/03/16/dining/16iht-wine16.html) fino al Dolcetto di Dogliani e d’Alba delle etichette di Luigi Einaudi definite “Eccellenti combinazioni di sapori fruttati, amari e di terra, con una grande struttura ed equilibrio” (http://www.nytimes.com/2013/01/09/dining/reviews/dolcetto-the-shy-italian-wines-of-the-times.html?pagewanted=all).
Gli austeri svizzeri puntano invece su un’eccellenza toscana, Serre Nuove della famosa Ornellaia, celebrato dal popolarissimo quotidiano elvetico Blick: “Serre Nuove dell’Ornellaia 2009, il secondo vino per eccellenza di Ornellaia, presenta un leggero aroma solforoso all’olfatto, molto rotondo, dolce al palato ma potente e con un retrogusto davvero super!” (http://www.blick.ch/life/essen/zwei-italienische-weinbibeln-und-neun-tipps-vom-schiff-id2235654.html). Ma la testata svizzera è stata solo l’ultima in ordine di tempo a esaltare la leggendaria cantina toscana. Una fra tutte, la Bibbia della finanza americana, il Wall Street Journal che ricorda come l“Ornellaia fa furore negli Usa fin dagli Anni ’90 grazie a un profilo che si è costantemente elevato per un vino di qualità eccezionale”.
La Regione amministrata da Enrico Rossi è ancora protagonista sulla stampa estera per merito di un altro fiore all’occhiello dei suoi vigneti, il Berardenga che viene consacrato da Manfred Klimek sull’autorevole testata tedesca Die Welt: “Appartenente alla famiglia del Chianti Classico e proveniente dalla cantina Felsina, è uno dei vini più ‘machi’, vero rappresentante dell’enologia regionale. Si tratta di un vino ideale per rendere molto piacevole l’accompagnamento di ogni pasto.” (http://www.welt.de/print/wams/lifestyle/article113858039/Maskulin-oder-feminin.html).
Nell’elenco dei nettari che maggiormente attraggono l’enoturista, non poteva mancare un vino in continua ascesa all’estero, l’Amarone della Valpolicella che seduce gli esigenti palati teutonici e in particolare quello di Jürgen Rödler che dedica a questa perla veneta un ampio reportage sull’influente giornale tedesco Handelsblatt: “L’Amarone è un vino molto pregiato, uno dei migliori di questa regione per la sua alta qualità e l’ottimo livello delle sue uve come, in particolare, quello prodotto dalla cantina Zenato”. (http://www.handelsblatt.com/panorama/lifestyle/juergens-weinlese/juergens-weinlese-der-plagiatswein-seite-all/7791208-all.html).