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Vinitaly a tutto business. Quartiere al completo per un’altra edizione record.

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Il 27 marzo, New York, la consegna ufficiale della bottiglia dell’unità d’Italia al presidente della repubblica Giorgio Napolitano. Tra le novita’ del 2011, Sparkling Italy: in degustazione i migliori vini italiani di metodo classico e charmat.

(23 marzo 2011). Vinitaly a tutto business. La 45^ edizione in programma dal 7 all’11 aprile (www.vinitaly.com) registra il tutto esaurito con oltre 4.000 espositori su più di 92.000 metri quadrati netti di superficie espositiva. I dati record della rassegna leader del settore sono stati presentati oggi, a Milano, nel corso della consueta conferenza stampa organizzata dalla Regione Lombardia e dedicata alle novità enologiche in trasferta veronese per Vinitaly. Un evento-preview cui hanno preso parte Giulio De Capitani, assessore regionale all’agricoltura, Francesco Bettoni, presidente Unioncamere, Livio Cagnoni, presidente Ascovilo, Maurizio Zanella, presidente Consorzio Franciacorta, Ettore Riello, presidente Veronafiere, e Giovanni Mantovani, direttore generale Veronafiere.

Il 45° Vinitaly è inserito nel calendario ufficiale delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia grazie alla “Bottiglia dell’Unità d’Italia”; un’iniziativa proposta dal presidente di Veronafiere, Ettore Riello, e subito accolta dal Presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, l’anno scorso durante la sua storica visita alla manifestazione.
«Sono particolarmente onorato di annunciare in questa occasione – ha detto Ettore Riello, presidente di Veronafiere – che consegneremo la Bottiglia celebrativa dell’Unità d’Italia, la numero 1, al Presidente Napolitano a New York domenica prossima, 27 marzo. E’ un gesto che vuole coinvolgere anche i nostri connazionali all’estero – ha proseguito Riello – e sottolineare come il vino italiano rappresenti un elemento di unione e legame col proprio Paese di origine e uno straordinario veicolo promozionale per il made in Italy, conosciuto e apprezzato nel mondo in particolare per la cultura, l’eccellenza, la capacità di creare prodotti unici ed inimitabili».
La Bottiglia dell’Unità d’Italia è l’unica ad avere ottenuto il logo ufficiale delle celebrazioni, proprio in accordo con la Presidenza della Repubblica. Da un blend di 20 vini in purezza rossi e da 20 in purezza bianchi, rappresentativi di una varietà di ognuna delle regioni italiane, sono stati creati i due vini – rosso e bianco – simbolo della varietà e anche dell’unità del Belpaese.

«La Regione Lombardia – ha dichiarato Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – parteciperà a Vinitaly con 230 aziende, in aumento sul 2010 oltre 30 complessivamente ad Enolitech, Sol e Agrifood Club. Una partnership ultradecennale che conferma Vinitaly nel ruolo di player a fianco delle aziende. In questo senso la Fiera di Verona è sempre più impegnata ad intensificare attività b2b e strumenti promozionali volti ad incrementare il numero degli operatori internazionali anche durante la manifestazione. Nell’ultima edizione, infatti – ha concluso Mantovani – i visitatori esteri sono stati 47.000, provenienti da 114 Paesi, su un totale di 153 mila presenze. Un record che ha portato l’incidenza di queste presenze a oltre il 31%, mentre l’incidenza media italiana per le fiere internazionali è del 10%».

Tra le novità di Vinitaly 2011, Sparkling Italy (nell’area esterna tra i padiglioni 8 e 10): degustazione dei migliori vini italiani ottenuti sia con metodo classico che con metodo charmat presentati dai consorzi di tutela e dedicata a buyer esteri, giornalisti e operatori preregistrati.
Vinitaly, inoltre, rappresenta da sempre l’occasione per fare il punto sul “sistema vino”; in calendario ricerche e analisi nazionali e internazionali per capire l’evoluzione dei trend e le opportunità di crescita di un settore che, in Italia, vale circa 13,5 miliardi di euro, cui si aggiungono 2 miliardi di euro di indotto.
Numerose le degustazioni per conoscere tutte le caratteristiche dei vini, da quelli cult che hanno fatto la storia e la fama dell’enologia italiana fino, a quelli emergenti, passando dai blend francesi e californiani per un giro del mondo all’insegna della scoperta del buon bere.

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