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Vino, Fedagri: attesa per nuovo quadro normativo dei diritti di impianto

Grappolo di Merlot

Le cooperative ribadiscono inoltre la necessità di sburocratizzare il settore e di lavorare per una maggiore aggregazione dell’offerta

Roma, 20 settembre 2012 – “L’annuncio del Commissario Europeo all’Agricoltura Dacian Ciolos sulla intenzione dell’UE di non liberalizzare i diritti di impianto delle vigne in Europa, pur andando nella direzione da noi auspicata, non ci è apparso di per sé rassicurante, poiché è arrivato senza che sia stato specificato con chiarezza quali saranno le caratteristiche del nuovo impianto normativo a cui la Commissione sta lavorando”. Lo ha dichiarato il Presidente del settore vitivinicolo di Fedagri-Confcooperative Adriano Orsi alla vigilia dell’incontro del Gruppo di Alto Livello che si riunirà domani a Palermo per presentare la nuova regolamentazione.

“La cooperazione vitivinicola si è espressa più volte a favore del mantenimento dello status quo”, ha sottolineato il Presidente Orsi parlando ai membri del Comitato di settore riunitosi oggi a Roma per affrontare le tematiche d’attualità del comparto. “Nonostante le tante ipotesi di proposte che continuano a generare confusione tra gli operatori di settore – ha proseguito Orsi – noi restiamo convinti che solo il mantenimento dell’attuale quadro normativo sui diritti d’impianto anche dopo il 2015, rappresenterà una soluzione semplice, efficace ed efficiente dal punto di vista economico. Una soluzione che sappiamo sta trovando ampia condivisione anche dal Parlamento e dal Consiglio europeo”.

Altra priorità considerata strategica dalla cooperazione è la necessità che l’offerta vitivinicola europea sia sempre più organizzata: “il nostro settore, analogamente a quanto accade per altri comparti agroalimentare – ha affermato Orsi – deve introdurre una volta per tutte lo strumento delle OP, che siano esse riconosciute in cooperative o in altre forme di impresa. Soltanto con il riconoscimento dello strumento economico delle OP riusciremo infatti ad assicurare ai nostri viticoltori un maggior potere contrattuale nei confronti del mercato e quindi un maggiore reddito dall’attività di impresa”.

Con attenzione costante viene inoltre seguita in casa Fedagri-Confcooperative la questione della semplificazione, tema che la cooperazione ha avuto il merito di porre per la prima volta in maniera sistematica al centro dell’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica, presentando, in occasione del Vinitaly del 2011, un poderoso dossier contenente una serie di proposte di sburocratizzazione. “Da allora abbiamo continuato a evidenziare in ogni sede quanto sia ormai divenuto insostenibile il peso in termini di costi e di tempo per le aziende vitivinicole. È di pochi giorni fa un primo incontro convocato dal Ministero dell’Agricoltura con i vari soggetti della filiera, che speriamo possa portare presto a risposte concrete”.

Le 400 cooperative vitivinicole associate a Fedagri si sono quindi date appuntamento per il tradizionale appuntamento assembleare in programma quest’anno il 17 e 18 ottobre a Casarsa della Delizia e a Rauscedo, in provincia di Pordenone, che si svolgerà in la collaborazione con Fedagri Friuli Venezia Giulia.

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