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Vino, Guidi (Confagricoltura): “Nell’export per scalare la fascia dei top price va messa a sistema una strategia comune di promozione”

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“Per migliorare le nostre performance sui mercati esteri servono strategie comuni e percorsi condivisi di promozione dei nostri vini”. Così il presidente di Confagricoltura Mario Guidi stamani al convegno organizzato dalla confederazione al Vinitaly di Verona “Vino italiano: terapie anti SPREAD”.

L’Italia del vino cresce in valore all’estero, ma il sistema Paese è ancora debole rispetto ai principali competitor. Lo dimostrano i dati del 2011: oltre 4 miliardi di euro di fatturato, con un +12,3 % di valore e +9,1% di volumi. Il prezzo medio a litro è tuttavia ancora basso: 1,80 euro rispetto, ad esempio, ai 4,60 della Francia.

Anche nella classifica mondiale dei vini di fascia di prezzo più alta non compaiono quelli italiani, nonostante l’eccellenza di molte produzioni. La forbice tra qualità e prezzi spuntati si allarga per le produzioni di livello: gli acquirenti stranieri rimangono infatti confusi dalla presenza di vini comuni venduti a prezzi elevati, mentre si trovano sugli scaffali vini DOCG a poco più di 1 euro.

“Le strategie per uscire da questa impasse e aumentare il valore delle nostre produzioni all’estero si basano su più fattori – ha spiegato Guidi – Occorre un Sistema Paese che accompagni adeguatamente le iniziative commerciali delle nostre aziende. E’ necessario favorire la partecipazione delle imprese, anche quelle meno strutturate, per rafforzare l’immagine e la percezione del vino italiano nel mondo”.

Pur mantenendo salda la posizione leader nell’ambito dell’export mondiale, con il 22% delle quote e oltre 24 milioni di ettolitri venduti, l’Italia commercializza ancora molto vino sfuso a prezzi bassi: la media è di 0,31 euro al litro, che sale a 1,45€/l per il vino comune esportato in bottiglia; a 2,21€/l per quello IGT e a 3,59 €/l per le DOC e DOCG.

“Sebbene negli ultimi anni, complice la crisi, le iniziative promozionali si siano ridotte a favore di una maggiore condivisione dei progetti – ha concluso Guidi – occorre ancora lavorare nella direzione di un coordinamento più efficace e sinergico sia tra produttori, sia tra istituzioni che operano nel comparto”.

www.confagricoltura.it

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